Come guadagnare con Facebook: marketer e bufale di persuasione

Saper scrivere per convincere, di per sé, non ha nulla di negativo, anzi,  è una gran dote. L’aspetto fondamentale è però utilizzare queste tecniche, ovvero il copywriting, in modo etico, giusto, senza fare i furbi pensando che gli utenti siano oggetti da sfruttare.

L’altro giorno mi è arrivata un’e-mail da un marketer che sta promuovendo un nuovo prodotto su Facebook. Nella prima e-mail mi invitava alla visione del primo video anteprima dove, per poterlo vedere, è necessario cliccare mi piace sulla fan page. Fin qua nulla da dire, un buon modo per promuovere la propria iniziativa, anche se uno che si inventa una pagina intitolata come guadagnare con Facebook da 100 a € 300 al giorno dovrebbe far riflettere… 🙂

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A me non interessava e quindi ho solo dato uno sguardo alla pagina ma non ho visto il video poiché non ho “cliccato”. Il giorno successivo mi arriva una nuova e-mail in cui il tale si dice entusiasta e allo stesso tempo sorpreso dal successo della sua iniziativa. In pratica nel messaggio dichiarava di aver ricevuto 1670 persone che avevano visto il video (ovvero persone diventate fan cliccando mi piace).

Incuriosito sono andato a vedere la pagina in cui aveva pubblicato il secondo video ma non ho espresso alcun apprezzamento, sono semplicemente entrato in Facebook e andato a verificare quanti mi piace aveva sulla fan page. Ebbene erano 200…

Ti ho voluto parlare di questo episodio perché queste sono tecniche di persuasione che, messe in pratica in modo scorretto come in questo caso, mi fanno girare i cosiddetti poiché non rispettano le persone. Inoltre danneggiano quelli che si comportano bene contribuendo a creare diffidenza verso tutti, in modo indiscriminato.
Di fatto si gioca su due leve specifiche : la riprova sociale e il contenuto nascosto, il segreto.

  • Nel caso della riprova sociale, è dimostrato che siamo portati a condividere molto più facilmente qualcosa se altri lo hanno già fatto e ovviamente la cosa funziona meglio con numeri convincenti…
  • Nel secondo caso, invece, si punta sul fatto che ogni volta che ci troviamo di fronte a qualcosa che non possiamo avere, al quale non abbiamo accesso perché protetto o altro, la curiosità aumenta in modo esponenziale.

Occupandomi della materia, so come funzionano certi meccanismi e quindi ho controllato. Il normale utente magari non immagina che questi possa fare il furbo e, a meno non gli capiti sotto gli occhi, difficile si prenda la briga di verificare certe dichiarazioni. Scatta la curiosità e pensa: “se già 1670 lo ha trovato interessante deve esser forte, voglio vedere di cosa si tratta…” Clicca mi piace e così contribuisce alla promozione di un furbetto…

La stessa cosa può succedere con i video di YouTube/Vimeo con la condivisione di articoli sui blog eccetera. Ti è mai capitato che ti facessero fretta perché c’era la fila ad acquistare e, facendo attenzione, accorgerti che il video lo avevano visto in 4 gatti? A me spesso.

Ovviamente io non ho nulla contro la comunicazione persuasiva in generale. Non è solo importante il cosa ma soprattutto il come si mette in pratica. Facendone un uso corretto, senza raccontare palle, comunicare in modo convincente è utile a chi vende e a chi acquista. Pensa che le migliori chicche di persuasione si trovano in “normali” libri (romanzi, gialli, ecc…).

In conclusione

Prima di andare cliccare mi piace su una pagina su un video o quant’altro, il mio suggerimento è, se puoi, cerca di verificare che chi ti scrive sia affidabile, abbia detto la verità e non ti stia prendendo in giro. Fa attenzione ai numeri o ciò che è stato dichiarato. Se non è possibile personalmente ti suggerisco di lasciar perdere. Se la tua curiosità è troppo forte clicca e guarda, non casca il mondo! 😉

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