Facebook i finti buoni e gli utenti abboccano

La rete da a tutti un po’ di potere, la condivisione vince ovunque. Ormai qualsiasi cosa (notizia, immagine, video, ecc) sul web può avere un successo enorme o nullo a seconda delle condivisioni sui vari social. Sai bene che quando un contenuto comincia ad essere condiviso da molti spesso inizia un tam tam che lo diffonde ovunque e le condivisioni possono raggiungere numeri straordinari. La cosa di per se è ottima, viva la libertà di esprimersi anche così. Purtroppo però, come spesso accade, anche questa tendenza ha aspetti negativi e più che liberi ci troviamo ad esser usati come burattini senza saperlo. Tra tutti i social il problema che ti voglio segnalare è soprattutto in Facebook. Non solo perché un colosso e nettamente il più utilizzato ma soprattutto perché gli utenti sono più manipolabili.


Facebook e i finti guru

Lo so, adesso mi vuoi male, frequenti Facebook e pensi che sono una testa di c…con quale diritto dico queste cose, ecc…

Aspetta! L’idea di questo articolo è nata dopo aver ricevuto da amici, in buona fede, il classico invito a cliccare mi piace su una Pagina business. Si sa un Mi Piace non si nega a nessuno… 🙂

Prima di mettere Mi Piace, come tutti, guardo di che si tratta solo che anziché dare uno sguardo superficiale cerco di capire. Capire se i post della pagina sono messaggi genuini o se dietro c’è altro. Se uno fa business che sia trasparente.

E mi accorgo che qualcosa non torna…

Due belle pagine piene di frasi e immagini toccanti, un continuo inno alla vita, alla semplicità quasi a doversi spogliare di ogni avere e sotto?

Soto, sotto il solo fine di far cliccare gli utenti su link di affiliazione o che portano all’acquisto di qualcosa che crea profitto per il nostro santone…

Ora cerco di spiegarti chi sono questi pseudo guru.

Prima però lascia che ti dica che questa è un opinione personale, non voglio certo offenderti semmai metterti in guardia. Considera i vari e più noti social: Linkedin, Facebook, Pinterest, Google Plus, YouTube, ecc

  • Gli utenti che frequentano Google+ sono mediamente più “tecnici”, più smaliziati, abituati a come funziona Internet.
  • Linkedin è un Social legato al lavoro, frequentato più da professionisti e con regole più rigide.
  • Pinterest alla condivisione di immagini in cui gli utenti conoscono il web…
  • Youtube dedicato ai video è usato da utenti che un po’ masticano di tecnologia e Internet con pregi e difetti

Gli utenti di Facebook sono molti più, la massa, e come sempre nel mucchio c’è di tutto. Mediamente non sono specializzati nell’uso di Internet ma persone normali che frequentano il noto Social per svago, per conoscere altre persone, ecc.

Se da un lato sono meno sensibili alle classiche pubblicità, proprio perché non sono lì per acquistare o perché non stanno cercando un prodotto/servizio, dall’altro sono meno attenti. Meno attenti ai potenziali “furbi”. Quindi con maggiori probabilità di finire in pasto ai pescecani…

Possiamo dividere chi partecipa a Facebook in 4 tipi di persone

  1. Quelli che producono contenuti normalmente dialogano e condividono
  2. Quelli che si limitano a dialogare con altri e condividere
  3. quelli che si limitano a leggere e cliccare su qualche link
  4. Quelli che condividono ma soprattutto creano contenuti in modo mirato

I primi tre gruppi sono i normali utenti di Facebook, la maggioranza, che in modo spontaneo e più o meno attento vivono i Social come mezzo per socializzare appunto.

Il quarto gruppo invece è composto da tutti quegli che sanno bene quanto Facebook possa essere una miniera per i loro affari. Come dicevo all’inizio, un contenuto se comincia ad essere condiviso può diventare virale e fare il giro del web in pochi minuti. Diffondersi a macchia d’olio.

In questa categoria c’è chiunque si occupi di marketing e di business in generale. Preciso che non c’è nulla di male nello sfruttare questi mezzi per fini commerciali, io stesso lo faccio.

Il problema è il come: c’è marketing e marchette…

Di solito i contenuti che hanno maggior “successo” sono quelli che trattano temi sensibili, catastrofi, gravi problemi, oppure video simpatici, immagini dolci, frasi importanti, ecc, ecc,..

Chi si occupa di marketing sa bene quali sono i contenuti che possono diffondersi a macchia d’olio e li crea in modo artificiale senza farlo capire ovviamente.

Nulla di male, o quasi, se dietro una tecnica c’è un fine onesto nessun problema. Infatti è normale che il marketing non sia visibile altrimenti non avrebbe successo.

Quello che invece non sopporto è chi sfrutta queste tecniche non solo senza trasparenza….ma come fosse un santone…si maschera.

Un po’ come succede col Greenwashing…

Il Greenwashing è quel fenomeno che coinvolge i soggetti che si coprono di finta ecologia. Creano iniziative benefiche in merito, magari piantano qualche albero ma se scavi un po’ scopri che sono azioni di copertura, tutta “gomma”, fuffa. Se ne fregano altamente del pianeta e il loro fine è il business a tutti i costi. Dato che nessun delinquente si dichiara tale cercano di rifarsi la verginità mascherandosi da pollice verde per poi rifilarci di tutto…greenwashing

Senza arrivare agli eccessi di certe aziende, che fanno uso di queste sporche tecniche, su Facebook ci sono comunque molti presunti Guru che si comportano in modo simile.

Quelli che più mi infastidiscono sono quelli che chiamo i finti buoni.

Se tu parli di business va da se che sei interessato al guadagno e va benissimo anche se tratti temi ecologici o più sensibili, non si esclude a priori il fatto che guadagni.

Ma se mi fai il guru che parla di spiritualità che denigra tutto ciò che è materiale e poi hai a che fare coi soldi in modo spudorato no, non te la passo. Non puoi fregartene e guadagnare in ogni modo possibile. Un minimo di coerenza.

Probabilmente li vedi spesso anche  tu, ma forse non gli dai peso. Creano pagine con una parvenza di spiritualità, pace e amore per tutti. Pubblicano contenuti con immagini carine, toccanti, con animali, bambini, indiani, e chi più ne ha ne metta…

Ogni giorno qualche bella frase, aforisma, ecc..

E la gente condivide…che bello… 🙂

Se ti fermi ad osservare un po’ questi contenuti ti accorgi che per il 90% sono frasi fatte e spessissimo prefazioni di libri con allegata la copertina o un’immagine invitante…

E tanti abboccano.abboccare-su-facebook

Tu clicchi, finisci su un bel sito che parla di un libro interessante o un prodotto pincopallo e forse acquisti. Forse fai pure un buon acquisto o forse no, ma non è questo il problema principale.

Il punto è: sai cosa stai cliccando?

Quel bel link è un link affiliato o un link mascherato che porta all’acquisto di un prodotto (normalmente finisce con un numero o un codice “strano” ma non sempre) e fa solo guadagnare il buon “Guru”, che magari ti parla di pace amore e denigra il business, ma in realtà ha creato quella pagina solo per far soldi su di te.

E anche se tu non acquisti nulla, ma condividi quel bellissimo messaggio (con annesso link… ), hai la tua responsabilità perché dai il via alla circolazione del contenuto che finirà sotto gli occhi di molti. Qualcuno ignorerà, qualcuno cliccherà, altri cliccheranno e acquisteranno, altri ancora condivideranno…rendendo virale la circolazione del link e il finto santone, contrario a consumismo e beni materiali, guadagnerà e riderà alla faccia di tutti… 🙂

L’aspetto più spiacevole è constatare che molte persone non hanno la più pallida idea di questo uso di Facebook e cadono nella rete come pescioloni anche perché sempre di fretta.

Ripeto e sottolineo: non c’è nulla di male nel guadagnare con sistemi di affiliazione o qualsiasi altro modello di business legale (io stesso lo uso),

Quello che contesto è il modo subdolo.

Non sopporto questi falsi buoni che si nascondo dietro un’aria di purezza e spiritualità, di immunità al vil denaro ma invece sembra gli interessi solo quello. Altrimenti non si spiega come mai un post si e l’altro pure piazzano link di affiliazione in totale non-trasparenza.

Volevo dirtelo, l’ho detto. 🙂

Forse già lo sapevi ma come si dice: non fa mai male ripetere. Se non era così, ora sei consapevole che dietro certi falsi guru non c’è altro che uno che vuol guadagnare. Se ti sta bene, se tutto questo è in linea con i tuoi valori, continua pure a cliccare e condividere i suoi contenuti promozionali. Altrimenti d’ora in poi cerca di prestare più attenzione a ciò che contribuisci a diffondere. Internet ti da un potere, usalo per premiare chi se lo merita, chi si comporta in modo onesto e trasparente.

Ora però attenzione a non fare lo sbaglio opposto e diffidare di tutti, perché su Facebook, come ovunque, per fortuna c’è ancora chi, anche per business, davvero si comporta bene è se stesso, pubblica materiale genuino e di qualità. 😉

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