Network Marketing: Un Piano Compensi fatto per Avidi Sfruttatori!

Oggi ti parlo del piano compensi nel Marketing Multilivello (MLM) o Network Marketing, concludendo il discorso iniziato martedì l’altro sui principali motivi che portano gli italiani a una forte, e spesso ingiustificata, sfiducia rispetto a questo modello di business.

Rispetto ai precedenti primi due punti, il piano compensi è quello che crea ancor più distacco dal MLM.

Ma è davvero un modello per Sfruttatori senza scrupoli?

Intanto vediamo a grandi linee come si guadagna nel Network Marketing.

Il Piano Compensi

Semplificando al massimo, il piano compensi permette, oltre a guadagnare in modo diretto sui prodotti distribuiti, di creare un proprio gruppo, cosiddetta downline sul quale percepire commissioni e bonus.

Questo gruppo si compone di persone che si iscrivono all’azienda in questione col tuo codice,  si può sviluppare in orizzontale (primo livello) e in verticale(profondità) ma di questo ti parlerò in modo specifico in un prossimo articolo.

Quello su cui vorrei far fermare la tua attenzione oggi è sul perché molti si scandalizzano per il fatto che nel Multi Level Marketing è possibile “guadagnare su altri”.

Vedono il tutto come un metodo poco etico, fatto per furbastri e sfruttatori, quando invece, se non ci si ferma all’aspetto superficiale e si studia bene il sistema, si scopre che un buon piano compensi è la vera forza, ciò che permette potenzialmente a tutti di partire con nulla e, in modo meritocratico, di costruire un piccolo grande business.

Un modello legale

Spesso il Network Marketing viene erroneamente scambiato con gli illegali sistemi piramidali, le catene di S. Antonio…

Vero che la struttura è simile a una piramide (o a un albero) ma si differenzia dai sopracitati metodi illegali per un motivo sostanziale:

Nel MLM c’è una commercializzazione di beni/servizi, ovvero il guadagno non deriva unicamente o prevalentemente dall’inserimento di nuovi soggetti nell’attività, come previsto dalla Legge 17 agosto 2005, n.173 sulla disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali.

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Nei secondo caso, sistemi piramidali, catene di S. Antonio, SI. In pratica non esistono reali prodotti o servizi, da rinnovare o riordinare, ma il guadagno deriva solo dalla quota pagata dai nuovi entrati. In questo caso è ovvio che a un certo punto la catena arriva in fondo e gli ultimi rimangono col cerino in mano… 😉

La forza del gruppo

Tornando a ragionare sul modo legale, il fatto di poter creare un gruppo su cui percepire commissioni non deve essere visto come uno sfruttamento ma il vero motore del sistema per tutti.

Chi sta al vertice di un gruppo ha ben interesse a che i suoi collaboratori guadagnino e quindi fornir loro tutto l’aiuto possibile.

1) perché se non guadagnano o guadagnano poco lui percepisce poco o nulla;

2) Se il guadagno non li soddisfa smettono l’attività e si deve cercare nuovi collaboratori.

Inoltre diversi piani di MLM prevedono un minimo di produzione.

Ad esempio: io sono il tuo sponsor, il mio livello mi fa guadagnare il 3% su di te ma questa percentuale mi viene corrisposta solo se vendo X prodotti; in sostanza se non produco il fatturato personale prefissato non percepisco commissioni su nessun componente della downline.

Altro esempio sulla forza del gruppo:

Immagina di essere un tradizionale venditore, di un qualsiasi settore in cui sia necessaria la cura del cliente, da cosa dipende il tuo guadagno?

Dal numero di clienti e dalla merce che riesci a vendergli, dal margine che hai sui prodotti, dal fatturato che produci, eccetera.

Per incrementarlo dovrai operare su questi fattori; potrai cercare prodotti con un maggior margine, aumentare gli acquisti di ogni singolo cliente ma se tu e/o la tua struttura ti permette di servire massimo 100 utenti al giorno dovrai stare in quei limiti.

Stesso discorso per il MLM, se devi curare il rapporto con la tua clientela non puoi pretendere di avere 1000 clienti quando ne puoi gestire 50.

In questo caso però hai la possibilità, costruendo un buon gruppo, di percepire una percentuale sulla vendita dei tuoi collaboratori e insegnare loro a fare altrettanto allargando notevolmente le possibilità di guadagno per tutti.

Questi sono due semplici esempi che potrebbero avere infinite varianti.

Non voglio essere sfruttato?

Già, questa è una delle cose che più danno fastidio. Forse però stai guardando la cosa dal lato sbagliato. Il Multi Level Marketing come si deve, come scritto sopra, funziona solo quando tutti riescono a trarre vantaggio dal meccanismo, quindi ripeto va vista come collaborazione.

Chiaro ci sarà chi guadagna molto, chi meno e anche chi nulla, ma questo succede in ogni ambito del lavoro autonomo, inoltre nel lavoro tradizionale ti stanno forse regalando qualcosa? Nessuno ti sfrutta?

Stai facendo l’operaio, l’impiegato, il dipendente?

Tu lavori le ore prestabilite, hai le ferie pagate, la malattia, etc…

Ma tutti i soldi che guadagna l’azienda per cui lavori come vengono distribuiti?

Non ci sono forse sopra di te superiori, dirigenti, manager, azionisti, eccetera, eccetera…?

In qualsiasi modello di lavoro c’è qualcuno che guadagna su ciò che produci, solo non ti viene mostrato in modo chiaro e questo fa si che non ti senta sfruttato anche se, forse, lo sei di più.

Nel mondo del “normale” lavoro subordinato è vero tu non rischi nulla, “solo” il posto in-sicuro di lavoro in caso di ridimensionamenti, cambiamenti o chiusura dell’azienda, ma la tua posizione nella gerarchia aziendale cambierà poco nulla col passare degli anni.

Avrai i tuo aumenti contrattuali e se va bene qualcosa in più. 🙂

Guarda un po’ avanti

Nel MLM invece tutti hanno la possibilità di sviluppare la propria posizione, lavorando in sintonia con l’azienda e il proprio gruppo, e col passare del tempo vedere una crescita comune ma meritocratica.

Per “assaggiare” questo settore non devi fare grandi investimenti e nemmeno lasciare il tuo lavoro ma iniziare in modo graduale, anche solo dedicandovi qualche ora a settima, e col passare del tempo eventualmente decidere se puoi e vuoi dedicartici a tempo pieno.

Chiaramente le possibilità di sviluppo dipendono molto dal tipo di piano compensi (ne esistono di molto diversi), oltre che dal mercato e altri fattori, ma questo richiede un articolo a sé  che scriverò prossimamente.

E tu come la pensi in merito?

2 commenti in “Network Marketing: Un Piano Compensi fatto per Avidi Sfruttatori!

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michela 23:02

Caro Marco, non avevo ancora letto questo articolo: complimenti per la chiarezza e l’oggettività della tua descrizione. Molti tuoi colleghi web che ancora non hanno capito come funziona il metodo dovrebbero proprio leggerlo!!
Trovo che una delle frasi-chiave sia : “se non ci si ferma all’aspetto superficiale e si studia bene il sistema, si scopre che un buon piano compensi è la vera forza, ciò che permette potenzialmente a tutti di partire con nulla e, in modo meritocratico, di costruire un piccolo grande business.”
Ecco, esattamente è questo: è quella possibilità di realizzarsi (a rischio zero) che nel mondo tradizionale molto raramente si incontra: anzi, normalmente siamo talmente portati a ragionare secondo logiche di “mors tua vita mea”, che poi fa strano sapere che c’è un lavoro, il network marketing, in cui invece il proprio successo dipende dal successo dei propri collaboratori!

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Marco 11:41

Ciao Michela!

Purtroppo molti si fermano alla superficie in generale nella vita… :), a parte gli scherzi, è innegabile che in questo ambiente (come in ogni altro) vi sia il Network che fa il furbo, si presenti in modo poco trasparente o sia strutturato per far guadagnare i primi…. Basterebbe però avere la mente aperta, approcciarsi senza pregiudizi, ascoltare, ragionare e (a mente fredda) decidere.

Invece è molto diffusa la paura di ciò che non si conosce o si conosce perché l’amico dell’amico ha preso una fregatura e, anziché ragionare sui singoli casi, si fa di tutta un’erba un fascio. Tralasciando gli esempi negativi, nei Network Marketing come si deve (che sono la maggioranza) appunto il successo è condiviso.

Grazie del commento. 😉

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